Dark Light

Oggi è un giorno triste per lo smanettone che è in me. Oggi è il giorno in cui realizzo che è il momento di tornare a WordPress da Hugo.
Non è passato molto tempo da quando annunciavo trionfalmente il mio passaggio ai siti statici qui.

Ero convinto eh, convintissimo, e lo sono tutt’ora, che tornare ai siti statici, mollare sto cacchio di PHP e tutta la ridda di plug-in e pseudo ottimizzazioni, in favore di un codice pulito e semplice, sia la soluzione migliore per avere siti veloci e affidabili.

Però non fa per me.

Parliamoci chiaro, all’inizio ero contento. Stavi lì, mettevi le tue cosine, se volevi aggiungere qualcosa, aggiungevi i tuoi codici, i tuoi fogli di stile etc etc.
Però poi qualcosa si è rotto nel meraviglioso meccanismo che avevi messo in piedi e mi ha fatto tornare a WordPress.
Con vergogna.

Sulla strada per tornare a WordPress… nudo.

Il fatto è che, vedete, non so se lo sapete, ma c’è stata questa cosa della pandemia globale. Una cosetta da niente che però ha fatto in modo, complice il lockdown e quindi il nano in casa h24, più la didattica a distanza, che io abbandonassi del tutto il blog.

O meglio, non è che l’abbia abbandonato… Ogni tanto lo riaprivo e cercavo di postare qualcosa, ma con il passare dei mesi… ecco… insomma…

NON MI RICORDAVO COME SI FACEVA!!!

Essere fondamentalmente una pippa.

Ecco, non aiuta. Per niente.
Il fatto è che io sono preda di grandissimi entusiasmi, che mi portano a studiare cose nuove.
Mi lancio come Patrick De Gayardon con la mia tuta alare verso l’ignoto e il risultato, all’incirca è questo:

Oh, no! Patrick!!!!

L’entusiasmo ha una durata variabile… molto. Per dire, ho cominciato questo articolo forse dieci giorni fa. Poi è passato l’entusiasmo e ciaone.
Dove ero rimasto?

Ah, sì, all’entusiasmo. Quindi, passata l’estasi iniziale di dover mettere su dei tag SPAN come se piovesse, mi sono ritrovato a non poter aggiungere nuovi articoli senza andare a ripassare come fare.

La cosa non è accettabile.

Creare contenuti, questo è il problema.

Il problema è proprio questo, io creo contenuti, raramente, non sono uno che vuol perdere tempo a creare il sistema per creare i contenuti.
Anche perché quello, mettere su il sistema, è dannatamente divertente ma non ti lascia nulla… o meglio non lascia nulla sul dannato sito!

A parte il sito.

Mi sono dovuto arrendere e quindi tornare indietro a WordPress.

Questa piattaforma ha una marea di difetti, come tutte le piattaforme, ma ha il grande vantaggio di andare (in buona parte) da sé.
Quindi eccomi di nuovo qui, figliol prodigo, che torna a casina con la coda fra le gambe.

La cosa positiva è che almeno mi sono sbizarrito a fare un sito molto gaio e colorato, con un tema molto versatile che mi può venir dietro alle voglie di restyling continue che funestano la mia esistenza.

Perdersi nelle potenzialità.

È bello il mondo di internet. Nel senso che è bello che ci siano infinite possibilità comunicative e creative.
Il problema delle potenzialità è che spesso rischiano di restare, appunto, potenzialità.

Per chi come me è curioso, avere tante opzioni, avere tante scelte, è un grosso limite.
Con il sito statico era tutto possibile e tutto in mano a me.
Il che voleva dire avere sempre un cantiere aperto, senza mai concludere nulla.
Vuoi implementare una ricerca interna? Lo puoi fare; e ci sono mille modi fighissimi di farlo.
E via ore e ore sui siti di programmazione a studiare come si fa.
Intanto quell’articolo, che semplicemente meriterebbe di essere pubblicato in quel momento lì, svanisce. Perché il momento passa. Quando passa poi non torna.

Quindi bisogna limitare il mare delle possibilità. Ho passato anni a pensare al contenitore, è ora di dare giusto spazio al contenuto.

C’è il SEO? Mi fa piacere, ma non ci perdo più tempo.
C’è l’ottimizzazione della responsività del sito? Sono altrettanto affascinato ma anche basta.

Da oggi in avanti il contenitore non mi interessa più. Quindi se c’è qualcosa che non funziona mi dispiace molto, se il sito carica lentamente, ugualmente me ne dispiaccio, ma anche basta così.
Riempiamo il contenitore e vediamo come va, che forse è meglio.

Un nuovo sito, una nuova missione.

Certo, la retromarcia, dolorosissima (e che a Google non è piaciuta per niente, quindi ora sono fuori dal cosmo), non ha soltanto aspetti negativi.

Rappresenta anche l’opportunità di fare qualcosa di nuovo!

La senti l’aria di opportunità?

Cogliamo con favore la chance di fare qualcosa di nuovo, quindi via alla pubblicazione di tutto quello che ci passa per la testa, a partire da:

  • Tutorial per la scuola digitale
  • Esperienze didattiche (qualcosa partirà già la settimana prossima).
  • Articoli vari sulla mia esperienza di insegnante (perché, beh, faccio quello).
  • Altro che adesso mi sfugge.

Come ho scritto qui, la pandemia Covid ha decisamente cambiato il mio approccio alla condivisione. Ho capito che è importante mettere a disposizione di quante più persone possibili le proprie conoscenze e competenze.

Questo non vuol dire che diventerò uno di quei noiosi creatori di tutorial. Il mio approccio sarà sempre ludico e proverò a divertirmi, ma rispetto a prima sicuramente ci sarà maggiore attenzione per fornire qualche strumento ai miei colleghi e lettori. Magari saranno cose banali, ma non fanno sicuramente male.

Ci sono molte altre novità in vista, ma mica ne vogliamo parlare oggi?
Naaaa, l’articolo è già abbastanza lungo così, rimanete sintonizzati e presto scoprirete cosa bolle in pentola!!!

Stay Tuna!

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